Siamo arrivati alla conclusione del primo semestre, fra pochi giorni a Roma festeggeremo il Solstizio d’estate, sono passati quasi 250 giorni dall’inizio dell’attività di questa Giunta Amministrativa che ha compiuto un importante lavoro con la realizzazione di eventi e incontri a livello nazionale e regionale. Abbiamo potuto visitare otto regioni, dovendo rinunciare a due per cause impreviste. Sono stati portati a compimento importanti progetti avviati dalla Giunta precedente. Basti pensare alla stesura del nuovo Statuto e Regolamento Generale, approvati dal Supremo Consiglio nella sua ultima riunione: sono documenti che costituiscono una grande novità. La loro compilazione è costata un notevole impegno di applicazione e di tempo alla Commissione costituita a tal fine dal Supremo Consiglio.
Intensa è stata pure l’attività internazionale con un fitto calendario d’incontri: dalla Festa del Rito a Roma (ottobre 2012) alla 51 Conferenza Europea dei Sovrani Gran Commendatori a Istanbul (Maggio 2013). Nel frattempo è stata costituita la Confederazione europea dei Supremi Consigli del RSAA di cui siamo stati fra i promotori.
Nello svolgimento di queste attività siamo stati sostenuti dalla ferma convinzione che obiettivo del RSAA doveva essere, com’è sempre stato, quello di costituire un sicuro punto di riferimento non solo per gli Scozzesi, ma per tutti i Fratelli. La nostra Istituzione, come la nostra società, ha oggi bisogno di messaggi chiari che confermino il valore della nostra missione, per ardua che possa essere in tempi, tanto incerti e difficili. C’è inoltre la necessità di confronti e di dialoghi positivi, tali da rafforzare la condivisione dei principi e degli scopi secondo quel paradigma che abbiamo proposto e che coniugando la libertà, la moralità, la dignità e la solidarietà, con l’esemplarità e l’umiltà pongono l’Uomo al centro dell’azione del Rito Scozzese.
Viviamo un periodo in cui si sta affievolendo l’ideale europeo proprio quando si celebra l’anno del cittadino europeo, si disintegrano le spinte innovative dei paesi mediterranei, si amplia il divario delle condizioni economiche all’interno della nostra stessa società e tra le aree del mondo con l’aumento in modo drammatico delle nuove povertà, senza che si profili all’orizzonte un significativo allentamento della crisi. In una situazione tanto complessa dobbiamo rafforzare i nostri legami con coloro, a partire dai nostri Fratelli, che si adoperano per la difesa dei più deboli e di chi più soffre. E’ nostro compito sostenere quanti con animo sincero s’impegnano per la difesa della libertà, dei diritti e del rispetto della dignità delle donne e degli uomini, proclamati ma spesso sfregiati. Dobbiamo adoperarci per la diffusione della cultura della pace, che è il bene supremo su cui possiamo contare in un mondo ancora infestato da sanguinosi scontri tribali. E’, quindi, quanto mai indispensabile essere vicini e solidali con questi Fratelli e con questi Amici con i quali desideriamo sviluppare un dialogo proficuo e positive collaborazioni.
Accanto a quest’opera che ci impegna come moderni “Cavalieri”, non dobbiamo trascurare il nostro continuo perfezionamento interiore con lo studio e la ricerca, che è la fonte della nostra forza, della nostra capacità di andare alla sostanza dei veri problemi che assillano le nostre comunità. Piuttosto di tentare l’intrapresa di azioni profane prive di qualsiasi concretezza e al di fuori dei nostri orizzonti, dobbiamo sostenere l’affermazione di quei valori immateriali che sono alla base della vera cultura, con una particolare attenzione alle giovani generazioni che rappresentano la continuità della vita, il grande serbatoio della memoria.
Nell’ultimo numero de L’Incontro delle Genti è stato ricordato con un interessante articolo il grande esploratore Davide Livingstone, ricorrendo quest’anno il 150° anniversario della morte. Al momento della sua sepoltura nell’abbazia di Westminster fu scritto: «raramente fu ammesso un uomo più meritevole di questo coraggioso, modesto, altruista esploratore africano. Le virtù che hanno contraddistinto Livingstone sono quelle che il nostro paese è sempre stato pronto ad ammirare, che la nostra religione ci ha insegnato a onorare e a cercare di coltivare e preservare».
Coraggio, modestia e altruismo ci aiuteranno nella nostra missione, a tenere sempre alti i nostri valori e ad affrontare le sfide del cambiamento che ci stanno di fronte. Dove appunto il coraggio di reagire al conformismo imperante, alle false filosofie della vita facile, dell’apparire e del non essere, rappresenta una risorsa fondamentale che ci aiuta a non avere paura quando c’è tanta incertezza e bisogna comunque andare avanti, insieme!
Luigi Milazzi, 33° Sovrano Gran Commendatore
20 giugno 2013