Messaggio del SGC Leo Taroni
Solstizio d’estate 2021

21 Giugno 2021 Anno Domini ore 04:32
In occasione del predominio della “Luce” sulle “Tenebre”, il Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico ed Accettato è lieto di porgere, a tutti i Fratelli, gli auguri per un proficuo Lavoro Iniziatico per il progresso ed il benessere dell’umanità, senza alcuna distinzione di credo ed idee politiche. A Gloria del Grande Architetto dell’Universo. In occasione di tale ricorrenza, il Ven.mo e Pot.mo Leo Taroni, Sovrano Gran Commendatore del RSAA, esprime talune riflessioni in merito all’importanza della Tradizione Iniziatica.

FUTURO NELLA TRADIZIONE
Fratelli tutti carissimi,
con l’avvento del Solstizio d’Estate e la sua parallela introspezione Iniziatica pongo, a Voi ed a me stesso, un quesito che in virtù della perdurante situazione pandemica potrebbe apparire di secondaria importanza e, sicuramente, così si presenta all’attenzione dei profani.
Nel corso della rilettura di alcuni nostri antichi Rituali ed alla loro rivisitazione storica, sono venuti alla mia riflessione due termini “Futuro” e “Tradizione” che potrebbero, massonicamente, apparire contraddittori ed antitetici, così come li ho percepiti in una prima loro visione d’insieme.
Pur nel doveroso rispetto dell’altrui sentire, ritengo opportuno condividere, con la Vostra sensibilità e coscienza, talune considerazioni su tale argomento per cogliere un fraterno e comune momento di riflessione sul Principio fondante del nostro essere Massoni.
Ho tentata una disamina del loro significato profano che esulasse, pertanto, da interpretazioni di parte quale potrebbe essere quella operata da un Massone.
Nella più semplice accezione, ciò che sarà, gli accadimenti che si succederanno rappresentano e costituiscono il profano concetto di “Futuro”.
In tale assunto, questo termine mi ha dato la percezione che esso si presenti come qualcosa fuori dal tempo e dallo spazio, perché temporalmente indeterminato nella sua sostanziale essenza.
Questo, almeno, è quanto sembra apparire da una prima interpretazione del vocabolo.
Analoga attenzione ho dedicato alla locuzione “Tradizione” la quale -profanamente- indica la “Trasmissione nel tempo, da una generazione a quelle successive, di memorie, notizie, testimonianze”.
Ambedue i lessici, ad una loro prima lettura superficiale, appaiono ritrovare una sostanziale compenetrata collocazione temporale e spaziale.
“Trasmissione nel tempo … di memorie” quindi nel “Futuro”.
Potrebbe quindi apparire che la Tradizione assuma una sua specifica rilevanza perché affida al Futuro la propria vera essenza e significazione.
Dopo tale prima lettura, è nuovamente subentrato uno status mentale, frutto della mia Iniziazione, del mio Percorso lungo una Via che nel contempo mi ha fatto visualizzare la quotidianità con cuore e mente non condizionati dagli accadimenti e dalle interpretazioni esteriori.
Ho avvertito che Lungo il proprio cammino, l’uomo ha perduto i profondi ed essenziali segreti, i linguaggi e le parole dell’Essere, ritenendo che questo stato di ignoranza possa essere definito in un tempo Storia e Progresso.
Svariate sono le interpretazioni che consapevolmente od inconsciamente sono date al lessico “Tradizione”.
Politicamente, viene percepita quale la summa di una selezione del passato, spesso fortemente legata alle dinamiche del potere.
Altri ancora percepiscono la Tradizione come norma di fede rispetto all’interpretazione dei vari e molteplici credi religiosi che si sono succeduti nel tempo.
Alla luce di tali considerazioni, talvolta in un incontrollato connubio di Massoneria e visualizzazioni profane, mi sono posto talune domande le cui risposte ritengo possano essere date esclusivamente dalla percezione che ciascuno di noi ha del momento Iniziatico.
Mi sono chiesto se questo sia soltanto un istante episodico.
Se questo è veramente il perdurante strumento che ci ha consentito e ci consente di rivisitare la nostra temporalità con occhi, mente e cuore non condizionati e non condizionabili da ciò che non è la vera Essenza.
La Tradizione intesa non come trasmissione profana a futura memoria, è temporalmente ascrivibile soltanto al passato o non anche a quello che indichiamo come futuro?
Ritengo, percepisco, che l’interiorità della Tradizione quale mi è stata trasmessa in un Tempio sacralizzato da Fratelli, portatori del Divino sia -anche per questo solo motivo- il ricongiungimento alla pura Essenza che, in quanto tale, non può assolutamente essere soggetta e condizionata dal trascorre del tempo e dal mutare conseguente della eticità umana.
Ne discende che la Tradizione è permanente nel passato, nel presente e nel futuro grazie alla sua atemporalità perché se è immutabile l’Essenza alla quale ci conduce, essa stessa è immutabile perché per sua natura non può essere soggetta ai condizionamenti etici, religiosi e politici, questi sì condizionati dal tempo.
Dunque, superando le interpretazioni che abbiamo definite profane, ho percepito che la “Tradizione” nella sua lettura massonica, costituisce lo strumento immutabile e pertanto originale che in virtù della sua Universalità, costituisce sorgente e patrimonio atto a consentire che l’uomo possa conoscere sé stesso perché è nella Verità.
La percezione della nostra Tradizione, deve superare una sua erronea interpretazione datane anche da alcuni Fratelli.
Sovente, al termine Tradizione, è stata attribuita una essenza superata dal tempo non rilevando che in essa è, iniziaticamente rivisitato, il profondo e fondamentalo percorso di quanti intendono Conoscere se stessi.
Nel suo significato autenticamente Iniziatico, il “Tradere” si sostanzia nel trasmette e nel vivere metodologicamente i principi fondanti che conducono alla Conoscenza del Se.
Per questo, il futuro è nella Tradizione costantemente rivissuta non fideisticamente ma nella cosciente razionalità della nostra quotidianità.
La Conoscenza del passato -la Tradizione- è il nostro presente e costituisce le mura del nostro Tempio per vivere il nostro futuro.
Non è una Tradizione che taluno potrebbe definire “dinamica”.
Ritengo che la Tradizione sia stata, è, sarà.
Così come la Verità, alla quale possiamo pervenire grazie alla Tradizione, è immutabilmente atemporale.
La Massoneria come è legata ai valori della Modernità, così è legata anche ai valori della Tradizione, che viene recuperata e sottoposta al vaglio critico della Ragione, pur nel rispetto della differenza di vedute.
Non posso non citare le parole di uno scrittore: “Il futuro è un frammento sepolto nel nostro passato”.
Sta a noi conservare la nostra Tradizione ed iniziaticamente percorrerla con i nostri Fratelli.
Così oggi, come domani per avere costante coscienza di Essere!

Leo Taroni 33° SGC

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