Carissimi Fratelli,
desidero innanzi tutto esprimerVi i più sinceri e fraterni auguri per la vostra Iniziazione ai Gradi Sublimi del nostro amatissimo Rito.
Nell’esortarVi a proseguire il percorso iniziatico con il massimo impegno e partecipazione, intendo altresì richiamare la vostra attenzione sui recenti e continui attacchi che il mondo profano – ed in particolare talune Istituzioni del nostro Paese – rivolgono al nostro Ordine tacciandolo di collusione con settori malavitosi se non addirittura unendo inscindibilmente quella che comunemente viene definita mafia, alla Massoneria.
Sin dalla sua costituzione, nel 1717, la Massoneria è stata attaccata e condannata – in particolare dalla Chiesa Cattolica – perché considerata quale pericoloso fattore di modernizzazione della società: nelle OFFICINE, realizzando una pacifica rivoluzione, venivano superate le barriere sociali e religiose dell’epoca perché accadeva che un borghese ed un nobile, che cattolici, protestanti, luterani, ebrei e musulmani si trovassero accomunati da quest’unica appartenenza.
Oggi, sembra che nulla sia cambiato.
Unitamente al perdurante ostracismo cattolico, i media hanno amplificato e supportato a dismisura quello che, da qualche tempo, appare uno specifico e mirato attacco alla Massoneria italiana da parte di taluni Organi ed Istituzioni statali che invocano e denunciano oscuri e fantasmagorici parallelismi mafia/massoneria.
Fermi restando taluni errori gestionali compiuti in occasione del così detto caso P2 – la cui strutturazione operativa aveva snaturato completamente gli originari principi di riservatezza per i quali era stata costituita ed esulava del tutto dai canoni basici del nostro Ordine -, appare strano che proprio quegli Organi e quelle Istituzioni dei quali molti componenti sono stati chiamati a rispondere giudiziariamente per evidenti collusioni malavitose e truffaldine contro la pubblica amministrazione, imputino alla Massoneria nel suo complesso, le eventuali responsabilità di singoli.
Noi, uomini liberi, non condanniamo in toto tutto il mondo ecclesiale se molti dei suoi componenti si sono macchiati di abusi sessuali nei confronti di minori;
Noi, uomini liberi, non condanniamo in toto quelle associazioni profane chiamate partiti di cui moltissimi componenti sono stati condannati con sentenze passate in giudicato;
Noi, uomini liberi, non condanniamo in toto il fondamentale ordine giudiziario se taluni suoi componenti hanno condannato degli innocenti, come nel caso Tortora.
Noi, uomini liberi, siamo contro il devastante principio che la colpa del singolo ricada e coinvolga l’associazione, l’istituzione o l’ordine a cui egli appartenga.
Noi, uomini liberi, siamo per la responsabilità personale, principio questo che proprio nella patria del diritto sembra del tutto dimenticato.
Non a caso esprimo dinnanzi a Voi questi miei pensieri.
Con la vostra Iniziazione siete stati chiamati o confermati nei Gradi Sublimi il cui compito prevede una impegnata ed impegnativa collaborazione con il Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico ed Accettato nella gestione e partecipazione alle Camere Rituali, nella valutazione dei Maestri cooptandi, in quella dei Fratelli meritevoli dell’aumento di Luce.
Anche questo deve essere il vostro impegno.
Ricordate: il Grado Sublime non è quello che erroneamente viene definito un Grado amministrativo perché altrimenti ricadremmo nella più becera profanità.
Siete stati investiti di tale qualificazione perché ritenuti in grado di attivare quelle sottili capacità umane ma ancor più iniziatiche che possono consentirVi di rilevare quanti – nel nostro Ordine – non osservino puntualmente i nostri principi Istituzionali e gli obblighi che quotidianamente abbiamo nei confronti delle leggi del nostro Stato.
Desidero, in questo momento di gioia, confermarVi che il vostro Sovrano Gran Commendatore è pronto, in ogni occasione, ad ascoltare le vostre personali perplessità se doveste rilevare comportamenti di singoli o gruppi di Fratelli che potrebbero contravvenire o che abbiano contravvenuto ai nostri Statuti e Regolamenti in uno alle leggi statuali.
Dobbiamo confermare con i fatti che siamo un Ordine composto da Uomini Liberi e di Buoni Costumi così come prescrivono i nostri Landmarks.
Viva sempre nei nostri cuori e nella nostra memoria
“Deus meumque Jus”.
Roma, 1° ottobre 2016
Leo Taroni 33°SGC