Noi Giulio Nigro, Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio del 33° ed Ultimo Grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato per la Giurisdizione Massonica Italiana, regolarmente e ritualmente costituito in Italia il 16 marzo 1805, quale garante della sua continuità iniziatica e della sua regolarità tradizionale, rendiamo noto quanto segue.
Per salvaguardare l’identità e la continuità del nostro Rito, nello spirito di apertura e di fratellanza che da sempre costituisce l’essenza del nostro incessante Lavoro, Ci rivolgiamo alle Gran Logge e ai Grandi Orienti regolari esistenti in Italia, nello specifico alla Gran Loggia Regolare d’Italia, fondata nel 1993 e riconosciuta come regolare dalla United Grand Lodge of England e da numerose altre Obbedienze mondiali e al Grande Oriente d’Italia fondato il 20 giugno 1805 dallo stesso Rito Scozzese.
Il Rito Scozzese Antico ed Accettato, al cui vertice siamo stati chiamati dai Fratelli nostri pari del Supremo Consiglio, rispetta i Landmark universali ed opera in piena aderenza alle Grandi Costituzioni del 1762 e del 1786, fondamenti irrinunciabili per ogni Supremo Consiglio che voglia definirsi autenticamente scozzese e regolare.
Ci giungono tuttavia voci – di cui, con rammarico e senso di responsabilità, ve ne rendiamo partecipi – che il Grande Oriente d’Italia stia dando vita, arbitrariamente, unilateralmente e contrariamente ai principi ispiratori della comune appartenenza iniziatica, a una propria versione del Rito Scozzese.
Tanto, ove fosse confermata la circostanza, costituirebbe un atto molto grave, che viola apertamente i principi di regolarità sanciti dalla Tradizione e dal Diritto Massonico adottato dalla comunità internazionale dei Supremi Consigli.
Premesso che può esservi un solo Supremo Consiglio del Rito Scozzese per la giurisdizione Massonica italiana, ricordiamo a chi ne fosse dimentico che, per essere riconosciuto legittimamente come tale, ogni Supremo Consiglio deve:
- Ricevere la propria Carta costitutiva da un Supremo Consiglio riconosciuto;
- Essere consacrato da 3 Supremi Consigli;
- Operare stabilmente secondo le Grandi Costituzioni del 1762 e del 1786;
- Essere libero da interferenze esterne, specialmente da parte di corpi estranei o non qualificati.
Il Rito Scozzese Antico e Accettato non può essere creato arbitrariamente da nessuno, sia pure ed apparentemente da una Obbedienza; in quanto esso costituisce una struttura autonoma, riconosciuta a livello internazionale, che risponde a criteri precisi di trasmissione e legittimità.
L’iniziativa del GOI rappresenta, pertanto, una pericolosa distorsione della Tradizione, frutto di una dissennata ed illegittima forzatura, capace solo di generare confusione tra i Fratelli, tra i Corpi Massonici Regolari e tra le Potenze massoniche, generando caos dall’ordine.
In disparte, ogni considerazione sulla inammissibilità del precedente che si realizzerebbe con tale indebita costituzione.
Il Gran Maestro in regime di prorogatio imperii del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi è già stato invitato e diffidato a revocare la registrazione del marchio
frettolosamente avanzata per tentare di conseguire i propri ben noti scopi, anche in considerazione dell’illegittimità della sua condotta.
Pertanto, nell’esercizio della funzione svolta ed in virtù delle prerogative derivanti dalla carica ricoperta, nell’esclusivo rispetto della Tradizione iniziatica, corre l’obbligo di mettere sull’avviso tutti i Fratelli Scozzesi, affinché non si pongano di fuori di ogni Regolarità, aderendo ad opache organizzazioni, dantesi arbitrariamente siffatto titolo in modo totalmente illegittimo.
Ci giungono, inoltre, notizie di gravità inaudita, di Fratelli insigniti del massimo Grado Scozzese, che dimentichi dei propri giuramenti e rinnegati dei propri doveri, esortano Fratelli a riunioni autoproclamate, dimostrazione questa della pochezza umana di fronte alle lusinghe e della incapacità a comprendere gli insegnamenti Scozzesi di base che ritroviamo nel Grado di Maestro Segreto: “Silenzio, Obbedienza e Fedeltà”.
Il Supremo Consiglio Italiano, di cui siamo il Sovrano Gran Commendatore, nato nel 1805, è il terzo più antico al mondo, ed è proprio da esso che il GOI ebbe origine; è, dunque, paradossale vedere che chi è figlio della Tradizione tenti di sostituirlo con una copia spuria e priva di qualsiasi legittimazione.
Noi, come Rito Scozzese continueremo, come abbiamo sempre fatto:
- a lavorare in armonia con tutte le Grandi Logge regolarmente riconosciute;
- ad accogliere tra le nostre file soltanto Maestri Massoni liberi e di buoni costumi provenienti da Obbedienze regolari;
- a difendere la Regolarità, la Tradizione, e l’autenticità del Rito Scozzese nella sua forma pura, storicamente trasmessa e universalmente riconosciuta.
A tutti i Fratelli pertanto rivolgiamo un invito alla vigilanza, al discernimento, e alla fermezza; così come non tutto ciò che luccica è oro, così non tutto ciò che si presenta come Scozzese è autentico, e non tutto ciò che si proclama regolare lo è davvero.
Mutuando la lapidaria risposta che Papa Pio VII rese al generale francese Radet il 6 luglio 1809,
«Non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo».
cedere all’arbitrio, alla prepotenza, alla negazione dei nostri Principi e delle Regole che governano la nostra Appartenenza, ma, soprattutto, non vogliamo abdicare alla nostra Dignità!
Con spirito fraterno, ma con assoluta determinazione, porgiamo il Triplice Fraterno Rituale Saluto.