Nella grandiosa, mistica cornice della Casa Massonica di Francoforte, un insigne edificio settecentesco sopravvissuto intatto alle distruzioni belliche, alla ricostruzione ed alle successive imponenti rivoluzioni edilizie – eventi tutti che hanno completamente trasformato il volto tradizionale della città di Goethe, si è svolta la riunione dei vertici dei Riti Scozzesi Antichi ed Accettati d’Europa, organizzata con cadenza annuale dal Supremo Consiglio per la Germania del R. S. A. A.
Aperta nella serata di venerdì 27 febbraio con un’Agape informale dedicata a quanti tra i partecipanti erano già arrivati a Francoforte, si è chiusa domenica primo marzo con una solenne celebrazione nel Trentatreesimo Grado.
La grande tornata in Quarto grado celebrata nel pomeriggio di sabato 28 è stata l’occasione che ha permesso al maggior numero di Fratelli Scozzesi di rivedersi e rinsaldare i reciproci rapporti di fratellanza e di amicizia. Presieduta dal Sovrano Gran Commendatore del rito Scozzese ospitante, il Potentissimo Fratello Eberhard Desch, iniziata con l’ingresso rituale di tutte le delegazioni partecipanti seguito dall’apertura rituale dei Lavori, è proseguita con una dimostrazione del Terzo Grado secondo il rituale del Rito Scozzese Antico ed Accettato.
Il momento di essa caratterizzato dalla maggior carica e dalla più intensa atmosfera di fratellanza e di universalità è stato vissuto dai presenti nelle successive presentazioni di tutte le delegazioni, i cui Presidenti, in grande maggioranza gli stessi Sovrani Gran Commendatori in carica, hanno pronunciato un indirizzo di saluto e presentato un regalo di valore simbolico al Sovrano Gran Commendatore ospitante.
Di particolare importanza per il suo profondo significato Massonico il dono presentato a nome di tutto il Supremo Consiglio Italiano dal Sovrano Gran Commendatore, il Potentissimo e carissimo Fratello Luigi Milazzi. Esso consisteva in una raccolta di originali di antiche edizioni delle tragedie di Voltaire.
Nel suo intervento, il Sovrano Gran Commendatore si è soffermato sulla grande amicizia consolidatasi tra il sommo filosofo francese e il re Federico secondo di Prussia durante il lungo soggiorno del primo a Berlino. I due grandi spiriti illuminati non tardarono a sentirsi affratellati dagli stessi ideali, pur non essendo Voltaire ancora stato Iniziato, a differenza del grande sovrano prussiano. Ha inoltre voluto porre un accento sul fatto di come le tragedie di Voltaire, per quanto nei nostri anni raramente compaiano sulle scene, siano state un veicolo fondamentale per la comunicazione e la diffusione dei principi su cui l’autore fondava la sua visone del mondo e dell’umanità, principi peraltro esplicitati elle sue opere filosofiche, tra le quali una menzione particolare merita il piccolo ma per altri fattori grandissimo trattato sulla tolleranza, un’opera i cui contenuti non perderanno mai i valori da cui furono ispirati e che come tali costituiranno per sempre un pilastro delle dottrine massoniche.
Il nostro Sovrano Gran Commendatore ha inoltre voluto ricordare il convegno recentemente svoltosi a Venezia, rinnovando i suoi ringraziamenti a quanti vi hanno partecipato, e, qualificandosi “uomo di frontiera”, ha voluto evidenziare come la Regione Scozzese in cui vive si trovi in una posizione geografica fortemente privilegiata: estesa dall’Adriatico alle Alpi centrali, confina con l’Austria e la Slovenia, ma, ai fini pratici, anche con la Germania e la Svizzera, ed i Fratelli Scozzesi che lavorano nei diversi paesi citati non hanno certo alcuna difficoltà a comunicare tra di loro – meno che mai linguistica. Ha quindi auspicato un generale ampliamento dei rapporti, una maggior frequenza degli incontri e degli scambi, e in sintesi, rivolgendosi qui direttamente al Potentissimo Fratello Eberhard, la costruzione di un futuro in cui una più stretta collaborazione tra i Supremi Consigli dei due Paesi possa catalizzare lo sviluppo di una più profonda conoscenza reciproca, ed un più profondo senso di appartenenza alla grande ed illustre famiglia Scozzese.
La successiva tornata, in Trentatreesimo Grado, celebrata il giorno successivo, domenica 1 marzo, dopo l’ingresso protocollare delle delegazioni, dei Fratelli insigniti del 33° Grado e del Sovrano Gran Commendatore che ha condotto l’apertura rituale, ha avuto il suo acme nella cerimonia dell’elevazione al 33° Grado di undici candidati, seguita da commenti di numerosi dei presenti, tesi a significare le anche notevoli differenze tra il rituale dei Fratelli Scozzesi tedeschi ed i loro rispettivi rituali.
Essa è stata seguita da un momento di altissimo livello e di profondissimo significato: la presentazione da parte del Grande Oratore Generale, il Potentissimo fratello Frank Schley, di un poderoso studio dal titolo “Il dilemma della ricerca della verità”. Partendo dall’affermazione di Gustave le Bon (antropologo francese, 1841-1931), “la moltitudine si voterà sempre a quelli che le raccontano verità assolute e disprezzerà gli altri”, lo studio presenta una profonda discussione sia sulla metodologia della ricerca che, in maniera forse più ampia, sulla natura stessa della verità e sui criteri e principi in base ai quali, prima ancora che cercata, possa esser definita, dichiarando in chiusura il suo allineamento sia con la frustrata constatazione di Ulrich Erckenbrecht (letterato, scrittore e filosofo tedesco, n. 1947) “non possediamo la verità, ma delle verità: questa è la verità”, che con l’affermazione di Kant “le verità sono illusioni, di cui si è dimenticato che sono tali”.
La Festa 2015 si è quindi conclusa, con la certezza di aver svolto un ampio proficuo lavoro per il bene della Fratellanza e la Gloria del Grande Architetto dell’Universo.