Il 15 novembre 1943 nella baracca n. 6 del campo di concentramento di Emslandlager VII de Esterwegen., sette massoni, membri attivi della resistenza belga all’occupazione nazista, costituiscono la Loggia “Liberté Chérie”.
I Fratelli costituenti sono:
Paul Hanson (Maestro Venerabile), Magistrato.Deceduto il 26 marzo 1944.
Luc Somerhausen, Giornalista.
Jean De Schrijver, Colonnello dell’esercito belga. Deceduto nel febbraio 1945.
Jean Sugg, Collaboratore per la stampa clandestina. Deceduto l’8 febbraio 1945.
Henry Story, Uomo d’affari e politico belga. Deceduto nel campo di concentramento di Gross-Rosen il 5 dicembre 1944.
Amédée Miclotte, Professore di Storia e filosofia. Deceduto l’8 febbraio 1945.
Franz Rochat. Docente Universitario. Deceduto il 6 aprile 1945 nel Campo di Untermansfeld.
Successivamente fu iniziato, e contestualmente elevato al Grado di Maestro, Fernand Erauw. Ufficiale dei Granatieri.
Sopravvissero soltanto i Fratelli Somerhausen e Erauw.
La Loggia cessò i propri Lavori nel 1944.
La sigla “NN”- inserita nel triangolo rosso che individuava i prigionieri politici- cioè “Nacht und Nebel” é un eufemismo tratto dall’opera “L’Oro del Reno” di Richard Wagner dove Alberico, indossato un elmo magico, si trasforma in colonna di nebbia e sparisce, mentre canta “Nacht und Nebel, niemand gleich”(“Notte e nebbia, sono più nessuno”). Sotto il regime nazional-socialista i prigionieri schedati come “Notte e Nebbia”, in tedesco Nacht und Nebel, erano oppositori politici condannati a morte. Nell’attesa della loro eliminazione erano prima incarcerati e poi utilizzati come forza lavoro nei campi di concentramento. L’espressione “Notte e Nebbia”, si rifà ad un decreto voluto da Adolf Hitler, il 7 dicembre 1941, a seguito dell’entrata in guerra degli Stati Uniti d’America. In applicazione del decreto, tutte le persone che rappresentavano un pericolo per la sicurezza della Germania e dell’esercito tedesco, ovvero i membri della Resistenza dei Paesi occupati, vennero deportati nei territori del Terzo Reich e fatti sparire nel segreto assoluto. L’ordine, infatti, era quello di non rilasciare alcuna informazione circa il loro destino o il luogo di morte. Gli oppositori dovevano essere fermati e fatti scomparire
“nella notte e nella nebbia”, diceva testualmente Hitler, segretamente arrestati in Germania senza dare altro tipo d’informazione sulla detenzione. Secondo alcuni storici, invece, “Nacht und Nebel” sarebbe un’interpretazione ripresa (probabilmente dagli stessi nazisti) dall’abbreviazione latina “NN” di Nomen Nescio (“non ne conosco il nome”), utilizzata in tedesco (ma anche in altri paesi europei tra cui l’Italia) per designare una persona che non si vuole o non si può nominare. Probabilmente questo potrebbe essere il senso più appropriato con cui nei campi si sarebbe utilizzata la sigla “NN”.