Mi è stato fatto un grande dono raccogliendo in un elegante e sobrio volume i miei interventi, fatti nei tre anni del mio incarico, ma il dono più grande è stata la Presentazione che il Sovrano Gran Commendatore, Ven.mo e Pot.mo Fr. Leo Taroni, ha voluto premettere alla raccolta dei testi, e la consegna nella ricorrenza della fondazione in Italia del Rito Scozzese. Di questa collezione è stata realizzata una copia per me a ricordo della indimenticabile avventura vissuta al servizio del Rito Scozzese, ed alcuni esemplari di archivio per le biblioteche del R.S.A.A. e del Grande Oriente d’Italia. Non era necessario farne di più perché tutti i miei messaggi ai Fratelli e gran parte dei discorsi pronunciati nelle diverse occasioni per le Feste del Rito Scozzese e per i convegni organizzati dagli Ispettorati Regionali, sono stati ripresi nel nostro sito web dove si possono trovare tutt’ora. Ciò che importa per me e per coloro che mi hanno ascoltato o letto è quanto è rimasto in loro delle mie parole e dei miei pensieri. Ho cercato di dire ciò che sentivo su problemi di grande attualità, sui momenti drammatici che abbiamo vissuto, sui contenuti dei nostri rituali, confrontando ove possibile l’originalità del pensiero massonico con lo “spirito del tempo”.
Il Sovrano Gran Commendatore ha voluto riconoscermi nella sua Presentazione che nel tessere questa tela di riflessioni e ragionamenti non mi sono imposto come «Un Maestro che, dall’alto della Piramide, intenda avere fedeli discepoli, ma come uomo fra gli uomini, comunicando “sottilmente” ed “umanamente” i presupposti indispensabili affinché l’uomo transiti dall’iniziazione virtuale a quella reale ed in essa permanga». Ha voluto poi benevolmente aggiungere: «Nelle sue parole ho ritrovato l’autentico significato della fratellanza che, pur nelle problematiche profane quotidiane, accomuna quanti – percorrendo una via solitaria – ritrovano lungo il cammino uomini di buona volontà che, dismettendo i propri egoismi, sono pronti a riconoscersi come Fratelli».
Mi sono accinto al compito cui ero stato chiamato dal voto del Supremo Consiglio per l’amore che provo verso il Rito Scozzese e quindi verso tutti i Fratelli che lo compongono e che sono la sua ricchezza, immagine e sostanza, ed allora ho avuto la sensazione che una forza fosse entrata in me e che quanto avevo auspicato fin da principio, che dovessero essere i Fratelli Scozzesi a sorreggermi e a sostenermi, si sia realizzato. Essi mi hanno suggerito i pensieri e le parole e mi hanno guidato con la loro forte empatia sui difficili sentieri delle scelte e delle decisioni responsabili.
Grazie!
Luigi Milazzi 33° Past SGC