Intervento del Ven.mo e Pot.mo Leo Taroni 33°, Sovrano Gran Commendatore del RSAA
Fratelli che ornate l’Oriente, Fratelli tutti carissimi.
La vostra partecipe presenza a questi Lavori Rituali testimonia l’acquisita introspezione della vera Essenza della Libera Muratoria, ulteriormente esaltata ed approfondita grazie al Percorso Iniziatico che, noi tutti, proseguiamo nel Rito Scozzese Antico ed Accettato.
Tale Via è compenetrata, in particolare, nel XXX Grado Scozzese: il Cavaliere Eletto Kadosch che, giusto quanto previsto dal nostro Regolamento nell’ambito della Piramide Rituale, è inserito nella Massoneria Nera.
Il “Santo”, il “Puro”: tale è il significato del termine che individua un tratto fondamentale del tragitto esoterico, proprio del nostro Ordine.
Superata la soglia dell’Iniziazione, l’istante che ora stiamo condividendo e che vorrei definire “spirituale”, porta – deve portare – alle estreme conseguenze, l’assoluto e definitivo distacco da condizionamenti siano essi politici, psicologici, spirituali e filosofici.
Abbiamo vissuto nelle Logge di Perfezione Scozzesi, quel che taluno afferma costituisca l’Iniziazione ai Misteri Minori, la corrispondenza all’iniziale Percorso intrapreso dal Fratello Apprendista.
Successivamente, un ulteriore momento di cosciente approfondimento Iniziatico ha avuto luogo con i Gradi Capitolari che, richiamando il vissuto del Compagno d’Arte, costituiscono l’ultimo passo prodromico per giungere alla visione Scozzese della Maestria Massonica.
Non una nuova e diversa Maestria, bensì l’ulteriore approfondimento Iniziatico del nostro vissuto, quando il Venerabilissimo Maestro della nostra Loggia afferma: “Eccoti, Maestro, risorto tra noi”, ed ancora: “ …Hiram è rinato nel nostro nuovo Maestro”.
L’evoluzione della condizione di Maestro procede quindi con i Gradi filosofici fino al XXX Grado, Cavaliere Kadosh, ove ha luogo l’Iniziazione a quelli che vengono definiti Misteri Maggiori.
Egli è il Massone che ha realizzato, in termini assoluti, l’obiettivo di una totale liberalizzazione mentale e spirituale da ogni sudditanza rispetto a precedenti idee acquisite per fede religiosa o per formazione culturale o socio-politica.
E’ il momento nel quale l’abbattimento delle colonne, che sino a questo momento hanno delimitato figurativamente il Tempio, manifesta quanto avremmo dovuto già comprendere quando siamo stati “ricevuti, costituiti e consacrati” Maestri.
L’Iniziazione a questo Grado testimonia la reale, consostanziale essenza del Terzo Grado della Massoneria Azzurra e quella del Trentesimo Grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato.
In ambedue i Gradi, amerei dire Istanti Iniziatici, la vera Luce è tornata a risplendere nel Tempio.
Quest’ultimo. Il Tempio, non è qualcosa a noi estraneo.
Siamo noi Maestri, i portatori dell’unico Divino comune a ciascun singolo individuo.
Ritengo che la nostra Via Iniziatica, la Massoneria ed in essa il nostro amato Rito Scozzese, riprendano quanto affermato da una non religione: “Riconosco in te, il divino che è in me”.
Namastè affermano.
“Tu sei mio Fratello”, testimoniamo noi Massoni Scozzesi.
Prima di accomiatarci, desidero richiamare alla nostra mente ed al nostro cuore che ciascuno di noi, da questo momento e per sempre, non è soltanto un Kadosch bensì, indelebilmente, un Maestro Kadosch, un Maestro “Puro” e che tali dobbiamo coscientemente essere in ogni istante della nostra vita.
Roma, 23 ottobre 2020
Leo Taroni, 33° SGC