Intervento del Ven.mo e Pot.mo Leo Taroni, Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese al Convegno “Oltre l’epidemia. Testimonianze, presenza ed indirizzi”
organizzato dall’Ispettorato Regionale Emilia Romagna
Gentili Signore, Gentili Signori, Fratelli carissimi.
Desidero porgerVi il mio personale saluto, unitamente a quello del Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico ed Accettato per la Giurisdizione Massonica Italiana.
Sono stato lieto di aver partecipato ai lavori di questo Convegno che -grazie ai qualificati Relatori, ciascuno per la propria disciplina-, ha fattivamente affrontate le attuali problematiche socio-sanitarie ulteriormente aggravate dalla permanente situazione pandemica.
Anche per il Rito Scozzese questo, e non solo questo, è il momento di operare una concreta verifica, anche nella quotidiana vita profana, della realizzazione degli impegni coscientemente assunti nel momento della nostra Iniziazione Massonica, quando abbiamo giurato di lavorare per il bene ed il progresso dell’Umanità.
Questa mia affermazione è suffragata anche dagli incontrovertibili riscontri storici che hanno visto e vedono i Fratelli Massoni – in particolar modo nei momenti di massima difficoltà esistenziale-, partecipi difensori dei diritti fondamentali da essi stessi affermati.
Mai come ora, questo impegno assume una significativa attualità ed essenzialità alla luce dell’evento calamitoso, il coronavirus, che da tempo affligge pesantemente non solo il nostro Paese ma anche una molteplicità di Nazioni.
Queste mie riflessioni sono dettate dalle angosce, dalle paure – sia sanitarie sia economiche – che in questi giorni sembrano avere il sopravvento sulla speranza che tutto si possa risolvere positivamente.
Talvolta mancano i sereni gesti quotidiani ai quali possiamo sopperire con un maggiore ascolto della nostra propria interiorità che non può e non deve subire alcuna interruzione, per coerenza e per il rispetto dei nostri Ideali e la loro concretizzazione.
Dobbiamo essere fattivi Iniziati che aiutano, supportano, confortano i propri Fratelli e l’Umanità tutta.
Il nostro Ordine, il Nostro amato Rito sono universali.
Ancorché, come talvolta siamo soliti affermare, si sia uomini del dubbio, mai come in questo momento dobbiamo avere una certezza, quella di compiere il nostro Dovere, di Uomini e di Massoni, nel rispetto e nell’amore del nostro prossimo.
Dobbiamo lavorare costantemente, non soltanto in catena Iniziatica, affinché tutto sia “Giusto e Perfetto” e poter così rispondere positivamente al se “abbiamo adempiuto ai doveri dei Maestri” così come ci viene richiesto, in una Loggia di Perfezione del nostro amatissimo Rito, ,
Ritengo che questa sia la circostanza nella quale dobbiamo applicare operativamente i Principi ai quali ciascun Libero Muratore è tenuto ad uniformarsi.
Abbiamo giurato quali Massoni, e riconfermato quali Fratelli del Rito Scozzese Antico ed Accettato, di Lavorare per il bene dell’Umanità, senza alcuna distinzione di razza, di genere, di credo religioso e politico.
Chiedo, in nome dei nostri Principi per la cui concretizzazione abbiamo giurato, di operare fattivamente – nei termini consentiti dalle prescrizioni dettate dal nostro Governo correlate a quelle sanitarie – di sovvenire quanti, in questo difficile momento, soggiacciono alle conclamate problematiche connesse allo stato di salute.
Vi chiedo, da Fratello ed ove sia possibile, di lavorare per il bene dell’Umanità, unica ed indivisibile, riconoscendo in ciascuno il nostro medesimo Essere.
Porgiamo, se realizzabile, la nostra fraterna partecipazione a quanti soffrono, facendo loro comprendere che sono costantemente nel nostro cuore.
Talvolta, può giovare anche una semplice parola che, in un momento di indifferibili restrizioni, consenta di trasmettere e far percepire la partecipe vicinanza.
Nella nostra Divisa è scritto “Ordo ab Chao”!
Auspico che questa invocazione non sia soltanto una sterile aspettativa ma ci faccia comprendere e sentire che “tu sei mio Fratello”, così come ha affermato il Maestro Venerabile nel momento in cui siamo stati iniziati alla Libera Muratoria, è rivolto a tutti gli esseri viventi.
Bologna, 3 ottobre 2020
Leo Taroni, 33° SGC