Il 16 marzo 1805 è installato il Supremo Consiglio per l’Italia che ripete la propria legittimazione dal Supremo Consiglio Madre del Mondo perché fu costituito grazie al personale intervento del conte Alexandre François Auguste de Grasse Tilly – Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio di Francia (1804) – che, grazie alle lettere credenziali rilasciategli dal Supremo Consiglio di Charleston, Madre del mondo, veniva autorizzato ad istituire Supremi Consigli “dovunque nei due emisferi se ne fosse sentita la necessità”.
Membri costituenti e componenti del Supremo Consiglio d’Italia del Rito Scozzese Antico ed Accettato oltre che de Grasse-Tilly, furono anche Jean Baptiste Pyron, Paul Vidal e Renier componenti del Supremo Consiglio di Francia i quali, a loro volta, elevarono al 33° grado sei fratelli italiani:
• Sovrano Gran Commendatore ad vitam è nominato il Viceré Eugenio de Beauharnais, figliastro di Napoleone;
• Luogotenente S.G.C. il conte Pietro Calepino;
• Gran Segretario dei Comandamenti del S.G.C. Paul Vidal;
• Grande Oratore, Daniele Felici (Ministro dell’Interno del Regno d’Italia);
• Gran Cancelliere, Giovambattista Costabili Contajni (Consultore di Stato ed Intendente dei Beni della Corona);
• Gran Tesoriere, Marco Alessandri (possidente);
• Gran Capitano delle Guardie, Giuseppe Lechi (Generale di divisione);
Il 16 del medesimo mese, è installato il Supremo Consiglio del R.S.A.A. d’Italia com’è documentato da un manoscritto definito “Verbale della Fondazione” nel quale, contestualmente, si dichiara che il Supremo Consiglio «…crea e costituisce di sua sovrana autorità una Gran Loggia Generale in Italia sotto la denominazione di G.·.O.·. al Rito Scozzese Antico ed Accettato».