La tradizione del Primo maggio festa dei lavoratori e la Bandiera rossa risalgono alle lotte operaie dell’800 per la riduzione dell’orario di lavoro e per i diritti dei lavoratori, promosse nei paesi più industrializzati dell’Occidente.
La scelta di questa data viene fatta risalire ai gravi incidenti accaduti il 3 maggio 1886 a Chicago, dove lavoratori in sciopero della fabbrica di macchine agricole McCormick diedero vita a una manifestazione, raccogliendosi all’ingresso dello stabilimento. La reazione della polizia fu particolarmente violenta e rimasero uccisi due manifestanti e feriti diversi altri.
Per protesta gli anarchici organizzarono il 4 maggio una manifestazione nella piazza del mercato, Haymarket Square. Il lancio di una bomba provocò la morte di sei poliziotti, ferendone una cinquantina. Nessuno ha mai saputo né il numero delle vittime né chi sia stato a lanciare la bomba. Furono arrestati e processati numerosi manifestanti e il tribunale emise delle severe sentenze, cinque alla pena di morte di cui tre furono eseguite.
In seguito a questi tragici avvenimenti i delegati socialisti della Seconda internazionale riuniti a Parigi nel 1889 decisero la proclamazione del 1º maggio come giornata internazionale dei lavoratori.
La bandiera rossa, il cui contenuto simbolico è palese, assunse l’attuale significato politico solo nel 1832, in seguito ai cruenti scontri tra i minatori e guardie a Merthyr Tydfil, nel Galles. I dimostranti issarono allora come bandiere le camicie insanguinate dei caduti. Nelle settimane successive apparvero bandiere rosse in segno di solidarietà in tutto il Regno Unito e poi in tutta Europa.
Socialisti e repubblicani radicali nella rivoluzione francese del 1848 adottarono la bandiera rossa come simbolo della loro causa, e nel 1871 diventerà l’insegna della Comune di Parigi.